III Domenica di Quaresima.

Il colloquio di Gesù con la donna Samaritana apre un orizzonte di salvezza a tutta l’umanità, al di là di barriere e pregiudizi: la vera adorazione di Dio non è legata a condizionamenti umani, ma alla disponibilità a lasciarci guidare dallo Spirito.
Nel quarto vangelo lo Spirito è chiamato “Spirito della verità”: Egli infatti rivela a noi la verità di Gesù e la verità su noi stessi.
Nel Vangelo odierno (Giovanni 4, 5-42) la sete della donna Samaritana si manifesta nell’incontro con Gesù, come un bisogno più profondo di quello fisico: è desiderio di vita che solo Gesù può colmare.
L’invocazione centrale della prima lettura (Esodo 17.3-7)”dacci acqua da bere” diventa invocazione di fede nei confronti di Dio.
E l’acqua, allora, può essere colta come immagine di quell’amore di Dio che è riversato nei nostri cuori, come afferma la seconda lettura (Romani 5,1-2, 5-8).