XI domenica del tempo ordinario.

Dopo aver visto, domenica scorsa, l’approccio di Gesù al mistero della morte fisica, incontriamo oggi il Signore Gesù di fronte al mistero della morte spirituale, dovuta alla eliminazione di Dio dal proprio orizzonte esistenziale e
alla consequenziale “libertà” di giudicare, calpestare, eliminare il prossimo che ci sta accanto. Colui che è risurrezione e vita per i corpi trafitti della morte è altrettanto risurrezione e vita per ogni cuore trasformatosi in pietra, dopo aver perduto il bene più prezioso della vita: Dio.
La liturgia di oggi ci dona di compiere un viaggio nel mistero del perdono: “chi è costui che perdona anche i peccati?”
La prima lettura ci introduce al momento forse più tragico della vita di Davide, quando viene posto “faccia a faccia con il suo peccato”.
Il Vangelo ci chiede di seguire Gesù in una casa, dove una “peccatrice perdonata” educherà Simone e il fariseo e noi con lui, a vivere nella libertà dell’amore. La seconda lettura apre per noi l’interiorità di Paolo, il suo io
trasformato dall’amore del Cristo crocefisso in un io filiale, e l’io stesso di Gesù.