SECONDA DOMENICA DI AVVENTO 2015

La liturgia del tempo di Avvento è caratterizzata da modelli concreti di attesa: oggi ci viene presentata la figura di Giovanni Battista. Egli annuncia un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. È un annuncio che proviene dall’alto, da Dio, di cui il profeta si rende portavoce.
Nel Vangelo odierno (Luca 3,1-6) Giovanni Battista è presentato come “voce che grida nel deserto” : il luogo del suo operare contrasta con la staticità dei sovrani attaccati disperatamente ai loro troni. Il deserto è nella Bibbia, il luogo nel quale l’uomo rischia la sua vita, mettendola in gioco nell’attesa del possibile incontro con Dio.
Nella prima lettura (Baruc 5,1-9) ci è anticipata la promessa della forza che scaturisce dalla speranza nel Signore. È un invito rivolto anche a noi, a deporre la veste della desolazione per rialzarci in piedi e continuare il nostro cammino di fede e di attesa.
Un invito parallelo ci rivolge Paolo nella seconda lettura (filippesi 1,4-6.8-11) nella fiducia “che colui che ha iniziato in voi quest’opera buona la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù”.