50a giornata per le vocazioni.

L’invito che la Chiesa rivolge oggi ai fedeli, di pregare perchè ci siano nuovi preti, a qualcuno potrà apparire inopportuno, dopo le recenti vicende che hanno così dolorasamente investito la Chiesa stessa proprio a proposito dei preti traditori della loro missione. Ma l’invito resta, e anzi di fa più pressante: questo, come altri eventuali scandali, richiede che tutto il popolo di Dio si impegni a salvaguardare la Chiesa come Dio la vuole, e in proposito la preghiera è un’arma potente, disponibile a tutti. Si prega perchè i colpevoli si ravvedano e le loro vittime vedano risanate le loro ferite, guardando a colui che resta il Buon Pastore e non ai suoi indegni rappresentanti.
Che poi i preti possano sbagliare , non è una novità; la storia è cominciata già con gli apostoli: nel momento supremo, di dodici uno solo ha seguito Gesù sino ai piedi della croce; uno l’aveva tradito, uno l’aveva rinnegato, e gli altri se l’erano data a gambe. Eppure il Signore ha rinnovato loro la fiducia; a loro, a questi pusillanimi, ha affidato la sua Chiesa. Anche i continuatori della loro missione sono uomini, e come tali, per definizione, peccatori. Tuttavia, da un lato è giusto ricordare pure i tanti che hanno vissuto e vivono il dono ricevuto con dignità, coraggio, abnegazione, seminando un bene immenso : basti accennare ai preti Santi, ai missionari, ai quanti si prodigano per i sofferenti nel corpo e nello spirito. E dall’altro lato non bisogna dimenticare chi sta dietro e sopra di loro; essi sono soltanto strumenti nelle mani dell’unico, vero Buon Pastore; a lui soltanto va il ringraziamento per il bene ricevuto attraverso i suoi ministri fedeli.
Si crede non nei preti ma in Gesù Cristo . Egli ha chiamato e continua a chiamare uomini a svolgere questo compito, ed è importante che i chiamati non restino sordi alla voce; per questo, la domenica del Buon Pastore è anche la giornata di preghiera per le vocazioni sacerdotali.