Celebriamo la Festa dell’Epifania, festa particolare della nostra fede e della fede del mondo, in questo Anno della Fede. Sappiamo che Epifania vuol dire manifestazione di Gesù a tutte le genti, rappresentate oggi dai Magi, che giunsero a Betlemme dall’Oriente per rendere omaggio al Re dei Giudei, la cui nascita essi avevano conosciuto dall’apparire di una nuova stella nel cielo. In effetti, prima
dell’arrivo dei Magi, la conoscenza di questo avvenimento era andata poco al di là della cerchia familiare: oltre che a Maria e a Giuseppe, e probabilmente ad altri parenti, esso era noto ai pastori di Betlemme, i quali, udito il gioioso annuncio, erano accorsi a vedere il bambino mentre ancora giaceva nella mangiatoia. La venuta del Messia, l’atteso delle genti predetto dai Profeti, rimaneva così inizialmente nel nascondimento. Finché, appunto, giunsero a Gerusalemme quei misteriosi personaggi, i Magi, a domandare otizie del “Re dei Giudei”, nato da poco. Entrati, dove si trovava Gesù si prostrarono e lo adorarono, offrendo doni simbolici: oro, incenso e mirra. Ecco l’epifania, la manifestazione: la venuta e l’adorazione dei Magi è il primo segno della singolare identità del Figlio di Dio che
è anche figlio della Vergine Maria. Da allora cominciò a propagarsi la domanda che accompagnerà tutta la vita di Cristo, e che in vari modi attraversa i secoli: chi è questo Gesù?
Il battesimo di Cristo è la manifestazione visibile della sua missione nel mondo. Il Padre proclama il suo amore per Lui. Lo Spirito Santo lo illumina della sua luce: Gesù “immerso” nell’acqua da Giovanni, ci “Immergerà” con la sua morte e resurrezione nella vita eterna. La liturgia presenta il battesimo al Giordano come la manifestazione di Gesù, fattosi uomo come tutti, per salvare tutti gli uomini. Gesù è il Messia Salvatore, sul quale Giovanni vede scendere lo Spirito Santo. Così pure si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto.” Giovanni dice: “Io battezzo con acqua, ma Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”. Si riferisce al battesimo di penitenza che dà Giovanni e si annuncia il sacramento del Battesimo, cioè la “vita nuova” meritata dal sacrificio di Cristo e data a noi per opera dello Spirito Santo. Egli ci ha salvati con un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo.